HOME  |  TREKKING  |  LAIKOS  |  ESCURSIONISMO  |  AMICIDIHUAYCAN  |  RECENSIONI  |  VARIE  |   CONTATTI

Il Monte Analogo

“Sotto le parvenze di un romanzo d'avventure, o di un racconto fantastico, Il Monte Analogo ci offre una " metafisica dell'alpinismo " che è, anche, un itinerario minuzioso, lentamente maturato nelle esperienze dell'autore, verso un centro, sentito come liberazione della persona da ogni suo limite, verso una vetta in cui, al disopra di ogni specifica contraddizione, ciascun uomo attui le proprie umane possibilità”. 
La montagna non è né simbolo né metafora, ma pietra e silenzio, luce e vento, fatica e  ricompensa. Concretezza opposta ad astrazione. Eppure la quarta di copertina sopra riportata rappresenta bene le numerose interpretazioni cui questo libro ha dato luogo, fino a divenire un vero cult (oltre che nome di siti Internet, birrerie, librerie, negozi di alpinismo).

La storia in breve: un gruppo di singolari ed esperti alpinisti, certi dell'esistenza in qualche parte del globo di una montagna la cui vetta è più alta di tutte le vette, decide un giorno di partire da Parigi per tentare di scoprirla e di darne la scalata. Dopo una navigazione " non euclidea ", a bordo di un'imbarcazione chiamata l'Impossibile, gli esploratori approdano nell'isola-continente del Monte Analogo, dove trovano una popolazione, dagli usi apparentemente stravaganti, che discende da uomini di tutti i tempi e che, come loro, vive ormai, soltanto, nella speranza di scalare la vetta. Un breve soggiorno nel villaggio di Porto-delle-Scimmie, e il gruppo dei nostri alpinisti intraprende l'ascensione, arrivando in vista del campo base.

A questo punto il racconto s'interrompe: nel 1944 la morte coglie il trentaseienne Rene Daumal, l'autore di questa storia, impedendogli di descrivere il seguito della scalata al monte simbolico che unisce la Terra al Cielo. Il libro è pubblicato postumo nel 1952. A me non è piaciuto. Ma (pagina 135) vi si trova la migliore definizione di alpinismo in cui mi sia mai imbattuto:

   L’alpinismo è l’arte di percorrere le montagne affrontando i
   massimi pericoli
con la massima prudenza.
   Viene qui chiamata arte la realizzazione di un sapere in un’azione.


E questo, rovesciando quanto fin ora asserito, prova che il viaggio per il Monte Analogo sia stato per Daumal affatto metaforico: una definizione così non nasce dal nulla.

(ottobre 2006)
Recensione di:
Daumal, R.,
Il Monte Analogo (1952). Trad. it. Adelphi, VI ediz. 2005.
(acquistato per 7.50 euro)